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La canzone del piave - Public Domain/Artisti per l'Italia.lrc

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[00:00.000] 作词 : Public Domain
[00:01.000] 作曲 : Public Domain
[00:09.490]Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
[00:13.232]dei primi fanti il ventiquattro maggio;
[00:16.959]l’esercito marciava per raggiunger la frontiera
[00:20.950]per far contro il nemico una barriera!
[00:24.676]Muti passaron quella notte i fanti,
[00:28.384]tacere bisognava e andare avanti.
[00:32.391]S’udiva intanto dalle amate sponde
[00:35.852]sommesso e lieve il tripudiar de l’onde.
[00:40.032]Era un presagio dolce e lusinghiero.
[00:43.765]il Piave mormorò: “Non passa lo straniero!”
[00:47.479]
[00:55.107]Ma in una notte triste si parlò di tradimento
[00:59.079]e il Piave udiva l’ira e lo sgomento.
[01:02.568]Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,
[01:06.493]per l’onta consumata a Caporetto.
[01:10.464]Profughi ovunque dai lontani monti,
[01:13.940]venivano a gremir tutti i ponti.
[01:17.923]S’udiva allor dalle violate sponde
[01:21.654]sommesso e triste il mormorio de l’onde.
[01:25.416]Come un singhiozzo in quell’autunno nero
[01:29.136]il Piave mormorò: “Ritorna lo straniero!”
[01:32.868]
[01:40.698]E ritornò il nemico per l’orgoglio e per la fame
[01:44.345]voleva sfogar tutte le sue brame,
[01:48.011]vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
[01:51.192]sfamarsi e tripudiare come allora!
[01:55.720]No, disse il Piave, no, dissero i fanti,
[01:59.172]mai più il nemico faccia un passo avanti!
[02:03.164]Si vide il Piave rigonfiar le sponde
[02:06.089]e come i fanti combattevan l’onde.
[02:09.003]Rosso del sangue del nemico altero,
[02:11.393]il Piave comandò: “Indietro va’, straniero!”
[02:14.584]
[02:21.755]Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento
[02:25.480]e la Vittoria sciolse l’ali al vento!
[02:29.206]Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti
[02:33.440]risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
[02:36.375]Infranse alfin l’italico valore
[02:39.557]le forche e l’armi dell’Impiccatore!
[02:43.545]Sicure l’Alpi, libere le sponde,
[02:47.536]e tacque il Piave, si placaron l’onde.
[02:50.734]Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,
[02:54.721]la Pace non trovò né oppressi, né stranieri!
文本歌词
作词 : Public Domain
作曲 : Public Domain
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l’esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S’udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l’onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Piave mormorò: “Non passa lo straniero!”
Ma in una notte triste si parlò di tradimento
e il Piave udiva l’ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,
per l’onta consumata a Caporetto.
Profughi ovunque dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i ponti.
S’udiva allor dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio de l’onde.
Come un singhiozzo in quell’autunno nero
il Piave mormorò: “Ritorna lo straniero!”
E ritornò il nemico per l’orgoglio e per la fame
voleva sfogar tutte le sue brame,
vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora!
No, disse il Piave, no, dissero i fanti,
mai più il nemico faccia un passo avanti!
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
e come i fanti combattevan l’onde.
Rosso del sangue del nemico altero,
il Piave comandò: “Indietro va’, straniero!”
Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento
e la Vittoria sciolse l’ali al vento!
Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
Infranse alfin l’italico valore
le forche e l’armi dell’Impiccatore!
Sicure l’Alpi, libere le sponde,
e tacque il Piave, si placaron l’onde.
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò né oppressi, né stranieri!